Quante volte ne dovremmo ancora parlare?
Di cosa? Di Santoro, di Annozero, del contratto suo e dei suoi più graditi ospiti fissi, dell'ostruzionismo che incontra il programma con più alto share della seconda rete della Rai, per di più rappresentativo di un target di assoluto interesse pubblicitario (gli spettatori di Santoro si sono rilevati essere di alta scolarizzazione, reddito da medio a medio-alto, alta propensione al consumo), una produzione per metà autogestita con i ricavi dei suoi stessi introiti pubblicitari.
Parafrasando Dylan, direi che la risposta, amici miei, "sospira" – più che soffiare – nel vento.
Eppure tacchete! puntali come la morte è già la volta n dall'inizio della nuova stagione televisiva che si pone l'occasione di parlarne: prima perché, come è oramai prassi, non si sapeva se la trasmissione sarebbe andata in onda, poi perché si è detto che Travaglio e Vauro non sarebbe stati messi sotto contratto (ed infatti, ancora partecipano a titolo gratuito), ancora, perché l'assenza di spot pubblicitari che ne sottolineassero l'inizio, poi per il polverone sollevato da Santoro nel corso dell'incipit della prima puntata, conclusosi con il suo "vaffan bicchiere" rivolto al Direttore Generale Masi.
Ed è proprio quest'ultima onta che è stata sanzionata puntualmente e draconiamente dallo stesso Masi che mostra di non aver gradito troppo le rimostranze sollevate dal giornalista salernitano sulla sua gestione aziendale: sostanzialmente, per mezzo di una, se vogliamo lievemente contorta, metafora tra la RAI e un bicchierificio, Santoro voleva sostenere che i prodotti di eccellenza (sì, si riferiva proprio a se stesso!!! Evviva l'autoironia!) siano patrimonio condiviso di ogni azienda funzionante; prodotti che, in un regime aziendale funzionale, debbono essere, anche solo per logica, spinti e portati avanti, non certo, umiliati ed offesi.
Ma il netto "vaffan bicchiere" si è scontrato con l'altrettanto perspicua leggerezza di Masi, il quale, dopo aver tuonano subito all'indomani di questo discorso che ci sarebbero state conseguenze, le ha effettivamente prese.
Dieci giorni di sospensione per Santoro (dieci giorni che metterebbero a rischio non solo la prossima puntata di Annozero, ma anche quella successiva) oltre che la sospensione del suo stipendio.
Come sempre in questi casi, il nostro mica si è stato tranquillo: desistendo per il momento ad agire giudizialmente (anche perché l'intervento della magistratura ordinaria, per quanto tempestivo, comunque, rischierebbe di giungere in ritardo), si rivolgerà a non ho capito bene quale organo di controllo interno all'azienda, per contestare in toto questo provvedimento ed evitarne l'applicazione.
Ma, evidentemente, non bastava.
Perché non farsi una bella cantantina, visto che la precedente (quella in cui intonò "Bella Ciao") portò tanta fortuna tanto a lui quanto al suo programma?
Il tutto sia chiaro non senza aver evitato un piccolo pistolotto rivolto direttamente contro il Sig. B.
Adesso, lungi da me, fare quella che tra la vittima ed il carnefice sta con il secondo.
Resta da intendersi che tutta la mia solidarietà vada a Santoro e, soprattutto, alla sua equipe (e a quel bonazzo di Corrado Formigli, first of all), ma non posso negare che il pensiero che il nostro buon Michele un po' forzi la mano, un po' sia provocatorio mi sfiori, anzi mi tocchi, forse mi prenda proprio a sberle, perfino.
Il senso di questa (ipotetica) provocazione, invece, mi sfugge totalmente.
Cosa vuole dimostrare Santoro, innescando reazioni che lo metteranno in guai ancora peggiori di quelli nei quali si trova in maniera quasi endemica (visto che il nostro Stato e la nostra televisione FANNO SCHIFO – no perché voglio che sia chiaro che io non ritengo comunque che sia colpa sua, eh!)?
Se vuole dimostrare lo stato di cose al quale siamo giunti, credo che ci sarebbero modi più sottili e furbi.
Se vuole provocare per vedere sino a dove si può spingere glielo posso dire subito subito io che sono l'ultima degli stronzi: lo cacciano, l'hanno già fatto una volta e lo potremmo fare ancora. Chi è capace di sostituire Santoro con Socci una volta, può fare di tutto, per sempre.
Anche se mi è piaciuto per molti versi l'articolo di Aldo Grasso sul punto, pubblicato sul Corriere di ieri, non ne condivido l'idea di base: io non credo affatto che Santoro punti ad una martizzazione totale, casomai spalleggiato, in un senso perverso e sotterraneo, da Masi. Mi sembra davvero troppo contorto perfino per noi.
Non capendo il perché Santoro faccia quello che fa, ben intendo, però, perché non dovrebbe farlo: perché Annozero è un'opportunità per tutti noi, perché è uno dei pochi punti di vista non omologati sulla politica e sulla realtà del paese che ancora ci rimangono, perché è realizzato da ottimi giornalisti (non penso solo ai nomi che spiccano Ruotolo, Formigli, ma soprattutto a quell'infinita equipe di persone che hanno trovato un equilibrio ed una funzione superiore proprio nel suo gruppo) che senza di lui potrebbero rischiare di non trovare una collocazione all'altezza.
Michele, tu per me hai anche questa responsabilità.
Però ora non pensiamo solo alle cose brutte, consoliamoci (…) con un bel video!
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La Rai ha fatto un autogol clamoroso…buon uicchend…
La Rai ha fatto un autogol clamoroso…buon uicchend…
@Struzzo: questo senza alcun dubbio! Un bacione e buon w/e anche a te!
spero che il secondo ventennio finisca presto e con esso la fine di tutti i gerarchetti di mezza taccae pensare che a Masi lo stipendio ce lo paghiamo noi col canonelui di preciso che cosa è?oltre ad un cane da guardia con lingua penzoloni salivante?senza offesa ai veri cani ..Bau!!
@Caro Piladek, io oramai ho poche speranze, non so tolto un innegabile male come Berlusconi chi e cosa prenderà il suo posto nel nostro benedetto paese. Certo è che la situazione in cui ci troviamo (per citare un grande) è proprio fuori dal tempo!