I parenti non si scelgono, ti capitano.
A me, sei capitata tu.
Ed io ho scelto te, cugina mia, adorato Grillettì*.
Io amo mia cugina perché mi ricorda un passato atemporale; un luogo che dalla realtà è finito direttamente nel mio immaginario: Diamante.
Perché mi porta ad una vera stagione degli amori che era quella per mio padre, per una famiglia allargata comprendente tanti zii e cugini, una famiglia che mi faceva tanta allegria.
Amo mia cugina quelle mattine al mare in barca, per quei pomeriggi persi in pranzi interminabili a metà agosto, per quelle sere da ragazzini in giro per il paese.
Amo io mia cugina perché mi sa raccontare le mie radici, le stesse che, non so bene per quale motivo, (ma tutti futili, tutti deprecabili), ad un certo punto, avevo dismesso.
Ma, soprattutto, amo mia cugina per il presente.
Un presente nato da due anni che ha il sapore delle prime frasi imprescindibili che mi disse – "io ti ho sentita sempre così vicina", "oddio spero che non ti spiaccia che ti ho mandato quelle foto, io faccio sempre casini" -; un presente che sa di incredibile prossemica e di assurde distanze che sono tipiche mie, ma anche connaturate sue (ché del resto mi sentiva "così vicina" mica per ridere); un presente che sa di risate, di pettegolezzi, di minuzie, ma anche di attimi perfetti: sono quegli attimi in cui ci sondiamo l'anima a vicenda, in cui esploriamo con vigore ma con una strana delicatezza le profondità dei nostri abissi.
I nostri abissi, frutto di una sensibilità bacchica tutta familiare, tipica delle sane tare, indice delle costellazioni familiari burrascose…
Seriamente: i nostri abissi, frutto di una sensibilità perspicua condivisa magicamente, raggiunta per mezzo di percorsi dissimili in tutto (snob io, più aperta lei; giurista io, ingegnerA stocastica lei; sempre fidanzata lei, comò invendibile io; apertamente aggressiva lei, volpescamente sorniona io; ipermondana a fasi alterne io, moderatamente familiare lei), ma identici nell'esito.
La vita ci ha piegate entrambe, cugina mia.
A me, togliendo il mio amato padre, a te, in mille altri dolorosi modi, non meno devastanti (ecco è bene che tu lo sappia: anche gli esiti fortunatamente positivi lasciano orride ferite) e con tanti altri piccoli dolori che, come tutti, meno di tutti, più di tutti, abbiam vissuto.
Eppure eccoci qua, con la capacità di ridere, ogni tanto anche vivere, e di gioire per gli altri.
L'augurio che io ti faccio, amica mia, sorella, cugina, figlia, madre, è quello di gioire anche per te.
Lo stesso che un giorno, chissà quando, troverò il coraggio di rivolgere a quella ragazza esile, bionda, con le lentine blu cobalto che usciva ridendo dai negozi con 3.000 € investiti in vestiti, sotto il braccio del suo unico vero amore.
*A dire il vero lei ha scelto me, perché, in definitiva è più intelligente, anche se non credo che lo ammetterei mai pubblicamente (…)
"…anche gli esiti fortunatamente positivi lasciano orride ferite"
Ho i lucciconi agli occhi, a prima mattina!
No dico, cominciamo bene.
Piri sono io, Salinucciabellabellabella
E' incredibile come sia possibile trovare una persona che, se pur sconosciuta, provi le stesse tue emozioni. Anche io ho perso mio padre e ho aperto il blog dicendomi che pian piano, attraverso la scrittura e la pubblicazione di post, avrei fissato nel tempo dei particolari, per non perderne nessuno, per non dimenticare. Perchè il tempo mi spaventa e io vorrei poter avere la possibilità di raccontare ai mie figli quanto e in che modo egli fosse speciale. Sono felice di conoscerti, sono questi gli incontri sinceri che aspettavo al di là di tutti i commenti vuoti e affettati…
Le tue parole mi fanno sentire meno sola. Grazie!
E poi, anche io sono per metà napoletana ;D! Perciò evviva l'eleganza nata a Napoli e che tutti ci copiano!
Ma come si dolce..un abbraccio stretto…Pier
@Salina: ah no!!! Io ti volevo proprio fare piangere, cribbio! Ti voglio bene, sallo.
@Coco: carissima, davvero. carissima, dicevo, le tue parole rinfrancano me. Sentirsi soli nella propria sensibilità è tremendo lo so bene, ma quando il mio mondo è illuminato anche da qualche luce, mi rendo conto che non si è soli mai, se si ama.
@Pier: un bacio doppio a te, la cui dolcezza io invidio.
e io amo te… per quel tuo modo fantastico di affrontare la vita… così diverso eppure così simile al mio… per tutte le cose che sei stata, sarai ma soprattutto SEI per me. ti amo perchè, dopo aver parlato con te, oggi è stato il primo giorno di serenità e pace… sei proprio la mia Cugi.
PS: ovviamente ho dimenticato la password e nn mi sono potuta loggare.
mi sento un po' come i pifferi di montagna: sono andata per suonare e sono stata suonata!!!
Cugi hai commosso tu me.
I love u so.