Dice, che hai fatto quest'estate?
Faccio una premessa – prolissità portami via – : io questa domanda la odio, tanto, ma proprio tanto, eh.
Anche perché ti viene posta così, di default, da persone che ovviamente non se ne sbattono niente di quello che hai fatto quest'estate, tanto che la volta successiva che ti incontreranno, te lo richiederanno di nuovo.
E, ciò che è peggio, vorranno di nuovo raccontarti quello che hanno fatto loro. Cosa di cui a te non frega nulla, nullissima: infatti, dando mostra di grandissima coerenza, manco glielo avevi chiesto.
E questo fino alla metà di ottobre.
Perché alla metà di ottobre scatta un altro psicodramma: che fai per il ponte dei morti (che poi, tra l'altro, adesso esiste ancora? Boh chissà. Il governo però sta di certo ancora in piedi… almeno in data odierna, sai, spes ultima dea.)?
Seguono poi, in ordine cronologico: il 6 novembre: che fai per Natale?
Il 27 dicembre – se sei tanto stronzo che te fai beccà – ma l'ultimo dell'anno?
Il 15 febbraio, allora per pasqua?
Per poi ritornare alla madre di tutte le domande: ma quest'estate?
Comunque per tornare a noi quest'estate io sono stata a Ponza e a Surriento (dove il mare ispirava particolarmente il sentimento).
A Ponza, isola che non c'è niente da fare, NON MI PIACE NEANCHE UN PO', non sono andata per masochismo. Ma per un addio al nubilato.
Il che forse è sempre riconducibile ad un sano masochismo: diciamoci la verità, gli addii al nubilato non fanno emergere le doti spiritualmente più elevate delle donne.
Immaginiamoci 12 ragazze dai 27 ai 35 anni allo stato brado in vacanza.
Non è certo una scena da sottoporre agli occhi di Monsignor Della Casa.
Anche se ammetto che al di là di magliette personalizzate, il nostro essere assatanate poteva essere tranquillamente giustificato con un normale eccesso di mojito (cocktail che a me fa cagare: immaginate berlo a Ponza, un incubo che si avvera!).
Devo dire, poi, che mi sono divertita davvero tanto, anche perché lovvo, ma che dico, stralovvo la Sposa (la mia Angioletta della quale pure qui ho parlato sometimes).
E poi c'era l'amata Nuvola, quest'anno particolarmente condiscendente all'affetto. Si starà facendo vecchia, o forse Milan, la gran Milan, me la sta traviando.
E poi perché, paradossalmente, a Ponza c'è uno dei miei ristoranti preferiti di sempre, Oreste.
E la mia Nuvola ed io, con la sua cara cugina, vi ci siamo precipitate come una sola donna.
O gioia, o ludibrio.
Poi, come da consuetudine, sono stata a Sorrento con le mie due mamme. E, neanche in questo caso, per masochismo.
O forse sì. Del resto la psiche umana è complessa.
Quest'anno ci siamo date alla pazza, pazza gioia più che mai: ristoranti, colazioni a letto, preparazioni di pranzetti marvellous, mattonelle di Pollio come se fossero bonbon, e massaggi, bien sur.
Oltre che shopping come se i soldi non fossero i nostri.
Risultati: 4 kg in due settimane e non so quanti € in meno.
Ma è Estate, baby, se no cosa patisci un inverno intero a fare?
*Sì, perché in effetti la frase di rito è proprio questa.
"Immaginiamoci 12 ragazze dai 27 ai 35 anni allo stato brado in vacanza."
Se ne aggiungi altre 12 possono andare in vacanza ad Arcore.
Oddio, caro, ti potrei assicurare che la qualità morale delle partecipanti era ben altra… e poi, siamo decisamente troppo vecchie!
Hai ragione cara. E comunque il fatto che la prima cosa che mi sia venuta in mente, leggendo di un gruppo di ragazze, sia stata quella, è un segno del degrado dei tempi (e del mio personale degrado, of course 🙂
Ma tess, se sei degradato Tu… mavalà – per restare in clima delle libertà (Ghedini docet) -.
Quanto al degrado dei tempi, stasera, dopo mezz'ora di ellittica sono troppo sconvolta fisicamente per parlarne!
ahahhahha! cos'è, hai avuto paura che qualcuno te lo chiedesse pure qua e lo hai raccontato?! ehehehe……fortissima!
@scarlight: diGiamo che ho messo le mani avanti! Cmq davvero sto fatto di "che ti sei organizzato", mi ha sempre dato un'ansia esistenziale non indifferente: so un tipino sensibile io!