Mi manca il fiato, agonizzo, ho attacchi di panico, la notte non dormo.
No, mica è perché tra poco arriva il secondo acconto sul reddito (tra poco arriva il secondo acconto?! ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh), ma perché il dubbio ancora mi attanaglia, l'incertezza mi logora forevah, la curiosità mi uccide.
Io ancora non so cos'è Werelse.
Non ne ho idea.
Non lo immagino.
Non lo suppongo.
Non me lo so spiegare, io.
Ma ci sanno fare post insulsi, loro.
Dice, chi sono loro?
Quali sono le menti grigio-fumé-che-fa-tanto-chic dietro werelse?
Semplice.
Una è la nostra eroina Chiara Ferragni, sulla quale faccio il fioretto di non dire più una parola sino a novembre, I swear.
Epperò Topoloni miei, Voi almeno informatevi su chi sia: sono certa che se lei arrivasse qui e leggesse i vostri commenti in cui denunciate la totale assenza di info su di lei, la nostra potrebbe avere un travaso di bile fuminante.
E poi io non saprei mai cosa sia werelse.
Un pensiero che le mie coronarie non considerano.
L'altra colonna portante del pazzo, pazzo e misterioso progetto è tal Andy Torres.
Prima che mi chiediate chi sia, dimostrando ancora una volta la vostra totale fashion-insipienza, vi soccorro io.
Andy Torres, di cui alla diapositiva, è sì una fashion blogger messicana che vive ad Amsterdam, ma c'è un ma.
Dicheno che Andy Torres sia molto apprezzata negli ambienti fashion che contano.
Amante della moda nel senso più profondo del termine, Andy ha sì un fashion blog, ma la moda la studia anche, ed il suo sogno sarebbe proprio diventare una stilista.
Ed il suo desiderio si è in parte già realizzato: Andy ha disegnato una borsa – una camera bag, per essere precisi – per la Kipling (urenda, p'ammore 'e Ddio, però mica pizza e fichi, al massimo pizzi e fichi*).
Ma la Torres vanta anche una roba dove la nostra Ferragnona è caduta (intanto è anche più alta di lei, che come dovreste sapere è alta 1.77 m. Non so perché, ma lei lo dichiara urbi et orbi anche se le chiedi come sta: Chiara, come va? 1.77 m grazie, e tu? ): è apprezzata da Vogue Italia che le ha dedicato una scheda sul sito.
Mi pare di capire che in questa piccola enciclopedia della moda siano racchiusi tutti i personaggi più influenti nella moda degli ultimi anni e la Torres spadroneggia qui, ove viene definita, tra l'altro, come icona di stile, eppalà.
L'unica menzione della buona Chiara su Vogue Italia, fu, se non vado errata, un gentil editorialetto della Sozzani (quel non morto che dirige la rivista in Italia da circa un ventennio) in cui le si indirizzavano sottili insulti al vetriolo.
Ma Werelse che menagè sarebbe se non ci fosse una terza disgraziata?
A ragion veduta non poteva proprio mancare.
E questa terza it-girl è Carolina Engman.
Chi è?
Qui ho qualche difficoltà anche io.
Ma faccio ben volentieri un po' di lavoro sporco per voi.
Carolina Engman è una fashion blogger svedese, nata nel 1987, che dal lontano 2006 ha un fashionblog: questo.
Carolina, discreta gnoccolona, ha posato per numerosissimi brand ed ha collaborato, prima tra lefashion blogger, con Versace, anche se non so come, né perché.
Insomma grazie a santogoogle direi che sta messa bene, in quanto a notorietà: ha anche una pagina su wikipedia.en.
Fin qui le nostre prese uti singulus.
Cosa potranno mai fare insieme?
E nel temibile werelse headquarter, poi?
Non ridete, anche perché c'è ben poco da ridere.
Loro, il posto dove si incontrano per parlare del "proggggetto", lo chiamano proprio werelseheadquarter, un po' come la bat-mansion.
Chissà se anche le loro auto hanno un werelsenome.
Ed il mio sapido commento a tutto questo è: wannadie.
Però sono qui, con numerosi ciuffi di capelli in meno, perché mi immagino Andy, Chiara e Carolina sedute su un divano bianco, sotto una scala bianca con dei macbook bianchi, mentre la bianca Matilda corre intorno a loro, riunite a pensare.
E mi chiedo.
Ma come cazzo lo manterrano pulito il werelseheadquarter con tutto sto bianco?
Deliri di una casalingua in potenza.
* Io vi giuro, vorrei con tutto il cuore espungere da me la mia vena di ironia demenziale (o almeno la tracotante soddisfazione che provo nel farle queste tremende battutacce) ma non ci riesco, non ce la faccio. Topoloni perdonatemi perché SO quello che dico!
Mi chiedevo proprio che cavolo fosse Werelse (nome spuntanto a casa navigando navigando).
La tua risposta è da Wikipedia! Grazie!!
figurati: lo dico sempre che sono una blogger per il sociale! 😉